21/10/2009 da Repubblica.it



Biblioteche, porte aperte agli stranieri
Volumi in lingua originale e corsi d´italiano per mamme arabe e cinesi

Dai gialli di Agatha Christie in romeno a Pippi Calzelunghe in polacco, dal Bhagavadgita con testo sanscrito a fronte a Giufà, che ha fatto sognare nella stessa lingua generazioni di siciliani, arabi e turchi. Ma anche mostre, corsi, dibattiti: le biblioteche di Roma e provincia aprono agli stranieri. Dice Gabriella Sanna, responsabile Servizio Intercultura delle biblioteche romane: «Oggi gli immigrati sono l´8% dei nostri utenti, e dei nuovi iscritti: un´incidenza superiore a quella degli stranieri sulla popolazione di Roma». Da qui la decisione di avviare la campagna "Benvenuti in biblioteca". Che passa prima di tutto dal potenziamento degli scaffali in lingua, ormai presenti in quasi tutti i municipi. Qualche esempio? Se chi cerca testi in farsi deve rivolgersi al Caffè letterario sull´Ostiense, ci sono libri in cinese a San Lorenzo e al Pigneto. Mentre si trovano volumi in ucraino, spagnolo, albanese a Flaminio, Torre Spaccata, Trieste. «Da un lato - dice Sanna - vogliamo valorizzare il plurilinguismo. Dall´altro vediamo la biblioteca come spazio laico, alternativo a chiesa e moschea, che può diventare luogo d´integrazione». Da qui i corsi d´italiano, anche questi presenti in vari municipi, dalla Borghesiana a Ostia al Prenestino, e anche questi calati nel territorio: se a Marconi, dove è forte la presenza egiziana, ce n´è uno per sole donne, quello al Pigneto è dedicato ai cinesi. Altri ingredienti della campagna di benvenuto sono ormai storici, come il portale Romamultietnica.it, che oltre alle news settimanali offre una guida della città in base alle nazionalità presenti a Roma; o "Storie del mondo", progetto per le scuole che propone la lettura di classici da India, Africa, Sudamerica come punto di partenza per l´incontro fra culture.In provincia invece s´intitola "Biblioteche dal mondo" il progetto per l´apertura di uno scaffale multiculturale in otto Comuni a forte presenza straniera. Il primo apre il 20 novembre a Ladispoli; poi Anzio, Bracciano, Fiumicino, Lanuvio, Mazzano Romano, Tivoli e Zagarolo. Ogni scaffale ospiterà circa 200 volumi, dai classici dei Paesi d´origine a manuali bilingue, riviste e giornali. Non solo: le Biblioteche del mondo proporranno una serie d´iniziative sull´intercultura. Con "Le nuove generazioni si raccontano" G2, rete di giovani di seconda generazione, farà tappa nei Comuni coinvolgendo i coetanei in laboratori di scrittura e di sceneggiatura. Un secondo progetto si intitola "Così vicine così lontane: tate, colf e badanti"; prevede una mostra, ma anche un´indagine sui consumi culturali delle colf, cineforum e circoli di lettura. «La nostra popolazione è cambiata - osserva Cecilia D´Elia, assessore alle Politiche culturali della Provincia - e anche le nostre politiche devono farlo. La sfida è far sì che le biblioteche diventino un luogo in cui i migranti, oltre che utenti, possano essere sempre più protagonisti».

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