02.07.09 "Passaporto per l’Italia: la lingua italiana per l’integrazione"

13.06.09 Il Venerdì di Repubblica

20.06.2009 D La Repubblica delle Donne

Si può cominciare da una sfida. «Date alle donne un pezzo di città da progettare. Ascoltatele. L’Expo di Milano potrebbe essere una buona occasione», dice l’architetta Gisella Bassanini, autrice di Per amore della città. Donne, partecipazione, progetto (Franco Angeli). Oppure, dal giudizio senza sconti di Clara Cardia che al Politecnico di Milano dirige il laboratorio qualità urbana e sicurezza. «Le passerelle aeree, i raccordi tra un edificio e l’altro, gli angoli vuoti: soluzioni amate dagli architetti, ma deleterie per la sicurezza di chi le percorre. In Francia nessuno progetta più le grandi piastre pedonali sotto le quali ospitare i parcheggi. Separano le funzioni, laddove la città è un organismo in cui i flussi - pedonali, automobilistici, ciclistici - devono essere il più possibile continui». Oppure si può fare l’esperimento, consigliato da Marita Peroglio, coautrice del manuale La città si*cura (www.meltinglab.it): seguire il percorso di un autobus dal centro alla periferia di una delle nostre città e osservare come le fermate via via si distanzino, siano meno illuminate, stiano spesso in mezzo a un pauroso niente, lontano dal loro riferimento, sia esso un ospedale o un centro commerciale. Donne, sicurezza, città: una relazione molto delicata in un Paese che sposta nello spazio pubblico il problema della violenza contro le donne, mentre i dati dicono che il territorio più insicuro è quello domestico. In un clima che enfatizza le paure e in cui le donne rischiano di autolimitarsi nella libertà di vivere la città, c’è spazio per una pratica progettuale che non si arrenda alla ricetta “ronde più telecamere” e che guardi alla sicurezza partendo invece dalle competenze e dai bisogni delle donne? «Da noi», è il giudizio di Cardia, «la politicizzazione del dibattito sulla sicurezza ha impedito soluzioni tecniche che altrove sono state attuate. In Francia, per esempio, una legge nazionale prevede che i progetti di grandi dimensioni siano valutati da questo punto di vista. A Stoccolma hanno chiuso tutti i raccordi che non fossero a piano terra tra gli edifici: non venivano usati, erano insicuri e si degradavano in fretta».
Dietro le sue parole c’è un pezzo affascinante di storia della progettazione urbana che parte da Jane Jacobs, antropologa americana che alla fine degli anni Sessanta valorizzò il controllo che la comunità esercita sul territorio – il famoso “occhio sulla strada” - e da Oscar Newman, il cui lavoro ha ispirato i programmi di prevenzione del crimine attraverso il design urbano: non soltanto repressione della piccola criminalità, né unicamente intervento sulle cause sociali della devianza, ma una pianificazione urbana che valorizza il ruolo di abitanti, commercianti, polizia locale. Così si arriva in Canada: Toronto, Montreal, anni Novanta: «È merito delle progettiste la grande ripresa di questo tema. Con lo slogan “Se la città è più sicura per le donne lo è per tutti” mettono in crisi l’idea di una città modellata esclusivamente sull’uomo, adulto, abile e forte», sottolinea Cardia. Da lì, - protagoniste Gerda Werkerle e Carolyn Whitzman – nasce un lavoro, condensato nel programma Safe cities, in cui le donne diventano protagoniste e interlocutrici dei programmi urbani sulla sicurezza. Dai trasporti pubblici alla formazione di progettisti e polizia, passando per i programmi di promozione dell’eguaglianza tra i sessi e l’obbligo di valutazione dei progetti. Esperienza cardine in un’ottica di genere che influenzerà i contesti internazionali, dando vita a piani di azione ed esperienze come quella tedesca delle quote rose nei parcheggi. E in Italia? E oggi? Se a Cardia, che ha contribuito alla stesura del manuale europeo, si chiede di indicare i territori più virtuosi indica Emilia Romagna e Piemonte. Da questa regione arriva la guida La città si*cura. «Un manuale per spiegare ciò che non si deve fare e ciò che si potrebbe fare: pulsanti per illuminare la fermata dell’autobus, stop notturni a richiesta, posti riservati vicino alle uscite nei parcheggi, percorsi per jogging nei parchi», spiega una delle tre autrici, Marita Peroglio, rammaricata che la crisi economica abbia ritardato l’avvio di alcune sperimentazioni. Avanza un dubbio Rossella Selmini, criminologa che dirige il servizio della Regione Emilia Romagna con al suo attivo molti interventi di riqualificazione nell’ottica della sicurezza integrata.
Sul suo tavolo l’elaborazione della ricerca Istat del 2007 dalla quale risulta che le donne vittime di violenza fisica in Emilia Romagna sono una su quattro e due terzi lo sono state più volte. «La nostra ricerca ci dice che il cuore del problema sta nel conflitto di genere che si acuisce in condizioni di maggiore indipendenza e autonomia delle donne, come accade in Emilia.
Per questo puntiamo alla prevenzione e alla formazione: a Ravenna, Parma, Piacenza lavoriamo nelle scuole sin dalle materne, abbiamo campagne di comunicazione per i giovani e corsi rivolti a operatori sociali, baby sitter, giornalisti, polizia locale. Ben vengano allora i parcheggi rosa o i progetti per rendere gli spazi più curati e familiari, ma, in tema di violenza, va richiamata a responsabilità maschile e sostenuta l’attitudine delle donne a correre un rischio ragionevole. E poi valutiamo i risultati: in Italia non c’è un solo studio che dimostri l’efficacia della telesorveglianza per prevenire la criminalità di strada. Eppure siamo pieni di telecamere».
Ribatte Cardia: «Sono due approcci: uno va al cuore del problema, l’altro agisce in una logica di prevenzione ambientale. Servono entrambi». A Portogruaro, per stendere il piano di assetto del territorio, hanno creato, con il sostegno della Provincia di Venezia, un laboratorio di donne, la cui formula hanno poi messo online. «Abbiamo chiesto alle donne», racconta Bassanini, «come usano il paese, le esigenze, i punti che sentono critici. Hanno mostrato grande capacità di tenere insieme spazi, tempi e scale diverse: dai percorsi quotidiani fatti con il passeggino alla conservazione del paesaggio agricolo e del patrimonio culturale. Se è vero che le donne percepiscono di più l’insicurezza e il cattivo funzionamento della città, è su questi strumenti urbanistici che bisogna puntare per disegnare luoghi che rispondano alle necessità e ai desideri di chi li abita».

Sostituire il cittadino al cliente? Si può fare
«L’architettura non è mai neutrale», spiega l’ingegnere Angelo Villa, dirigente dei lavori pubblici del Comune di Sassuolo. «Perché se offri un’unica soluzione abitativa (in questo caso miniappartamenti e corridoi labirintici), è facile creare monosocialità, poi ghetto, e insicurezza, che non è solo una questione di genere, né di provenienza etnica». Del Progetto Braida la bonifica architettonica è l’aspetto più ordinario. «La demolizione era l’unica possibilità», dice Villa. «Anche perché l’architettura interrompeva la maglia stradale, creando pericolosi vicoli ciechi. Abbiamo puntato sulla ridefinizione urbanistica, ed è l’aspetto straordinario anche se, in fondo, fatto di cose semplici, che non faresti se nessuno te le facesse notare». A farlo è stato il Laboratorio di Sicurezza Urbana del Politecnico di Milano: filari di alberi lungo i marciapiedi per un ambiente più gradevole, illuminazione, rimozione degli angoli oscuri nei parchi, abbassamento delle siepi, fino ai parcheggi, «da non fare a spina di pesce ma a pettine, per la maggior visibilità in profondità. «Il problema è che l’urbanistica è fondata su norme e divieti, e con queste pensiamo di progettare il mondo, ma senza una visione d’insieme», continua Villa. «Per esempio, i nostri centri storici sono un modello organico, ma le regole non ci consentono di riprodurli.
Quell’idea, lo dico provocatoriamente, oggi l’applichiamo ai centri commerciali. E forse la città dovrebbe essere così, sostituendo al cliente il cittadino, e al consumo l’abitare». M

30.06.09 Convegno "Benessere, territorio e reti della solidarietà"- Analisi dei Piani di Zona attivati nel Lazio

Focus- Casa dei Diritti Sociali
Presenta
"Benessere, territorio e reti della solidarietà"
Analisi dei Piani Sociali di Zona attivati nel Lazio
il 30 giugno 2009
dalle ore 09,30 alle ore 13,00
presso la Regione Lazio
sala Tevere
in via Cristoforo Colombo, 212
Roma

Alle 13,30 presso la Casa del Volontariato di Tormarancia dei CSV del Lazio CESV-SPES
in via Livio Agresti, 4 rinfresco e gruppi di lavoro,
di approfondimento e di organizzazione di riunioni locali con le OdV attive sul territorio
Il lavoro presentato ha l'obiettivo di favorire la crescita di un tessuto delle Organizzazioni di Volontariato e del Terzo settore che sappia assumere un profilo attivo e responsabile nei diversi contesti territoriali locali, con l'augurio che nei prossimi anni i sistemi locali dei servizi sociali, sfuggendo sia a una logica di solo mercato sia a una logica di sola gestione amministrativa, (statale), ma integrandole, siano in grado di attivare, nella comunità in cui operano, solidarietà, sviluppo e, in ultima analisi, quella "fraternità" (solidarietà) che assieme a libertà e uguaglianza, costituisce la base laica della nostra convivenza e l'orizzonte dei valori che qualificano l'azione solidale delle Organizzazioni di Volontariato.
"Benessere, territori e reti della solidarietà" - Analisi dei Piani Sociali di Zona attivati nel Lazio è uno strumento a diposizione delle Organizzazioni di Volontariato, dei consumatori, dei gruppi di auto aiuto, utile alla partecipazione ai tavoli della pianificazione.
Focus- Casa dei Diritti Sociali garantisce la distribuzione gratuita a quanti ne faranno richiesta a
net@dirittisociali.org e si offre promotore di riunioni con le reti locali sul territorio.
Chi lotta per l'integrazione dei nuovi poveri, delle vittime di tratta, dei richiedenti asilo, dei minori non accompagnati ha fatto il monitoraggio degli interventi e dei servizi pianificati a Roma e nel Lazio. "Benessere, territorio e reti della solidarietà" è uno strumento per ricostruire la vita comunitaria, per non subire la crisi, la frammentazione e i bisogni.
Ufficio Stampa
Mollin Di Chiara
FOCUS- Casa dei Diritti Sociali
Via dei Mille, 6 Roma
Tel. 06/4464613 - 06/4464742
Fax 06/45439339
net@dirittisociali.org www.dirittisociali.org

Il giorno 30 giugno 2009
presso la sede della Rivista Carta (Sala Pintor),
Viale Scalo S. Lorenzo, 67,
l’Antica Sartoria Rom
è lieta di invitarLa alla
presentazione della collezione 2009
dedicata principalmente alla linea bambina.

La Cooperativa, avendo lo scopo di perseguire l’interesse generale delle Comunità Romanì alla promozione umana e all’integrazione sociale, con particolare riferimento alla salvaguardia dei diritti delle donne appartenenti alle Comunità suddette, ha finora avviato una serie di interventi volti all’inserimento lavorativo delle Romnià nel settore della promozione e diffusione della loro cultura.
L’attività sartoriale rientra in questa serie di interventi.
Oggi la cooperativa si avvale di un suo laboratorio di ricerca, progettazione e sviluppo dei modelli, realizzati dalle donne di etnia Rom provenienti dai campi nomadi della capitale. In laboratorio vengono messe a punto tecniche specifiche per mantenere intatta la tradizione romanì tardo-ottocentesca, ed allo stesso tempo risolvere ogni esigenza della donna d’oggi.
La qualità dei capi viene garantita dalla cura nei singoli particolari e dall’utilizzo di tessuti tutti rigorosamente in fibra naturale.
Le novità lanciate ogni anno sul mercato, sono un motivo in più che spinge sempre più donne a diventare nostre clienti.
Venga a trovarci!
Un grazie particolare va a tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare questa iniziativa: Ebitemp, Casa dei Diritti Sociali, Associazione Romà Onlus.
Il Presidente del C. d A.
Prof. Marco Brazzoduro

21.06.09 Accade a Largo Sperlonga "Festa dei vicini"









25.06 al 6.07 2009 "Estate al parco Meda"

“Un piccolo parco del periferia romana sta diventando il punto di riferimento per i giovani e per le attività culturali della Tiburtina – afferma Antonio Medici, Vicepresidente e Assessore alle Politiche giovanili del V Municipio. Ma non vogliamo produrre solo un evento: i giovani hanno bisogno di luoghi di aggregazione stabili e di continuità nelle politiche pubbliche a loro rivolte. Intendiamo fornire di strumenti per cogliere opportunità di relazione, cultura, formazione e lavoro; perciò, abbiamo voluto collegare la Festa GO! a due iniziative che si svolgono nello stesso periodo al Parco Meda, sostenute anch’esse dal Municipio V, oltre che dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio: Anomalie (25 giugno -1 luglio), con le sue proposte internazionali di spettacoli musicali e di teatro-circo, e la Fiera dell’editoria della pace (25 - 28 giugno), dove si parlerà di libri di pace, non violenza e intercultura”.

ESTATE AL PARCO MEDA
Parco Meda (Metro B Monti Tiburtini)
dal 25 giugno al 6 luglio 2009
Ingresso Gratuito

Il Municipio Roma V, insieme alle associazioni Articolo1,
La Strada, Kollatino Underground, Tony Clifton Circus e On the Road
reinterpretano la periferia metropolitana con

12 giorni di FESTA
Dalle 18 alle 24, il parco Meda, nel cuore del quartiere Tiburtino, sarà animato da

Laboratori e letture per bambini, Clown shows pomeridiani,
Aperitivi Letterari, Stands eno-gastronomici bio e del commercio equo , Spettacoli di Teatro e di Nuovo Circo, Concerti,
Proiezioni Cinematografiche, Esposizioni d’Arte Contemporanea

Una grande festa per un pubblico di tutte le età, per valorizzare il territorio urbano e il parco come luogo di incontro per i cittadini. Tante occasioni di stimolo e scambio intergenerazionale, con particolare attenzione ai bambini e alle bambine, cui saranno dedicati laboratori sul riciclaggio e spettacoli circensi; ci saranno poi gli aperitivi letterari, dando spazio a libri dedicati ai temi della nonviolenza, dell’altra economia e dell’intercultura (come il libro del giornalista rom Antun Blasevic Speranza), per continuare con le proiezioni cinematografiche serali.
Il Festival – ad ingresso gratuito – nasce con la volontà di essere un’occasione di aggregazione popolare, arricchita di una cornice ambientale dove la cultura trova la sua collocazione naturale.
Il festival estivo del quartiere Tiburtino, porta in scena musica, cultura e suoni con un programma di 12 serate e vede la partecipazione di musicisti noti per la loro ricerca artistica, (Javier Girotto & Atem Saxophon Quartet), ma anche della possibilità di ascoltare suoni e ritmi che provengono da tradizioni e esperienze diverse, fino ad arrivare a esperimenti di commistione di musica etnica e sonorità contemporanee (Gadjo, Acquaragia Drom), attraversando dal soul fusion (Soul Food To Go) all’ improvvisazione radicale (RiciclatoCircoMusicale).
L’ESTATE AL PARCO MEDA rappresenta anche l’occasione per stimolare i più giovani e far scoprire nuovi artisti, coinvolgendo i gruppi giovanili del territorio, italiani e migranti, con lo scopo di valorizzarne i talenti attraverso espressioni culturali, artistiche e sportive, nel segno dell’inclusione sociale e della cittadinanza attiva, reinterpretando la periferia metropolitana.

PROGRAMMA
Giovedì 25 giugno
Ore 17.00 Apertura stand Fiera dell’Editoria di Pace e presentazione del programma
Ore 17.30 Laboratori per bambini Laboratorio erboristico sul fai da te della cosmesi vegetale
Ore 18.30 Clown Show
Ore 21.30 Concerto Soul Food To Go
Ore 22.30 Proiezione Corti Cinematografici
Venerdì 26 giugno
Ore 17.00 Apertura stand Fiera dell’Editoria di Pace
Ore 17.30 Laboratori per bambini
Ore 19.30 Aperitivo letterario con presentazione e letture tratte dal libro Speranza di Antun Blazevic, mediatore culturale rom e scrittore
Ore 18.30 Clown Show
Ore 21.30 Concerto/Spettacolo Nando e Maila
Sabato 27 giugno
Ore 17.00 Apertura stand Fiera dell’Editoria di Pace
Ore 17.30 Laboratori per bambini
Ore 18.00 Letture per bambini
Ore 18.30 Clown Show
Ore 21.30 Concerto Riciclato Circo Musicale
Domenica 28 giugno
Ore 17.00 Apertura stand Fiera dell’Editoria di Pace
Ore 17.30 Laboratori per bambini
Ore 19.30 Aperitivo letterario
Ore 21.30 Concerto Javier Girotto & Atem Saxophon Quartet
Ore 22.30 Proiezioni Corti Cinematografici
Lunedi 29 giugno
Ore 21.30 Concerto spettacolo Teatro Necessario
Ore 22.30 Proiezioni Corti Cinematografici
Martedi 30 giugno
Ore 18.30 Animazione clown
Ore 21.30 Concerto Sandokan Birthday con Gruia bit & Acquaragia Drom
Ore 22.30 Proiezioni Corti Cinematrografici
Mercoledi 1 luglio
Ore 18.30 Animazione Clown
Ore 21.30 Proiezioni Concerto Gadjo
Dal 2 al 5 luglio Terza edizione di GO! La Festa delle culture giovanili
dedicata ai giovani, con stand informativi, laboratori - graffiti, riuso dei pallet, giocoleria, skaters, dj set, break dance, fumetti ;incontri e attività con 32 giovani provenienti da Israele, Palestina, Germania - progetto Youth in Action; dibattiti; spettacoli teatrali; letture; concerti rock, rap, dj set con gruppi emergenti del territorio;
guest star: Amir sabato 4 luglio, ore 22; Ciao Rino domenica 5 luglio, ore 22.
6 luglio: On The Road Blues Fest

Tutte le attività e gli spettacoli sono completamente gratuiti
Info:
chiaracrupi@artinconnessione.com +39. 3382006735

"La vita buia e immobile nei sobborghi senza identità"

L'IDEA non è nuova. Mezzo secolo fa, in Revolutionary Road, il grande Richard Yates aveva raccontato con insuperata maestria la desolazione esistenziale di una giovane coppia che, a metà degli anni Cinquanta, va a vivere in una villetta dei sobborghi benestanti di New York e che, invece di nutrirsi del sogno americano, abbandona speranze e aspirazioni per affogare nell'ipocrita perbenismo scandito dalla pendolarità quotidiana e dalle cenette sempre uguali con i vicini di casa.
Ma se il tragico eppure algido sperdimento che aleggiava in quel grande romanzo evocava l'immagine patinata di un quadro di Hopper, la desolazione che va in scena in L'ubicazione del bene di Giorgio Falco fa pensare piuttosto a un paesaggio postindustriale senza memoria. La vita, non vita di tanti personaggi che tirano avanti le loro piccole esistenze a Cortesforza, luogo immaginario ma realistico, agglomerato di villette ai margini della città a ridosso di una delle tante tangenziali che ogni giorno tutti percorrono, giù e sù, in una catena di casa, lavoro, casa che serve a pagare il mutuo, crescere i figli e a cambiare l'utilitaria, parla a ciascuno di noi.
Non ci sono grandi drammi, né accadono eventi traumatici in L'ubicazione del bene; è piuttosto la quotidianità buia e immobile la protagonista assoluta di Cortesforza. Quel sottile malessere che addormenta e toglie la voglia di reagire alla disfatta. Giorgio Falco offre un ritratto corale, un non racconto, forse un romanzo. Senza dubbio un libro che ha il merito di colpire con la forza di un pugno nello stomaco
Cortesforza è un sobborgo desolato come i suoi abitanti. Perché questo non luogo?

"Il suburbio residenziale è un'ambientazione quasi naturale per la letteratura americana, mentre la letteratura italiana non aveva ancora esplorato i sobborghi in modo ossessivo. Io ho cercato di farlo. Ho costruito nella zona di Milano Sud questa immaginaria Cortesforza. Il nome racchiude qualcosa di medioevale e un ridimensionamento della Storia, con la s minuscola di Sforza. Del resto i suburbi residenziali sono luoghi senza memoria, in essi sopravvive qualcosa di un passato agricolo, che pare un complemento estetico all'idea di verde dei nuovi residenti. Quanto al futuro, la curiosità più grande di un suburbio è capire entro quanti mesi verrà eroso il prossimo pezzetto di terreno dalle nuove costruzioni. Cortesforza potrebbe essere un nickname o un prodotto qualsiasi, che evoca qualcosa di sano, tradizionale e al tempo stesso innovativo. Comunque non credo che i centri cittadini siano meno desolanti. Se in una città come Milano il centro è fatto soprattutto di negozi, uffici e appartamenti di rappresentanza, è solo un altro tipo di desolazione. Il concetto abitativo del suburbio - la dispersione, la disgregazione, il controllo sociale - è applicato all'intera nazione. Ecco perché L'ubicazione del bene non è una critica rassicurante alle villette dei sobborghi. Questo libro riguarda tutti".
I suoi non sono racconti, sono flashes, foto fatte di parole. Il senso di L'ubicazione del bene in poche battute.
"Magari avessi scritto un libro solo di flashes, foto fatte di parole! Avrei risolto in letteratura la questione del 'momento decisivo' di Cartier Bresson, uno dei concetti più fraintesi nella storia della fotografia. Il 'momento decisivo' non è l'attimo in un cui si concentra il percorso o lo svelamento di una storia. Il 'momento decisivo' è un'immagine. Sta tutto là dentro. Non c'è bisogno di altro. Invece il libro ha un suo filo narrativo, è composto di nove capitoli-racconti. Si può leggere anche come romanzo, o meglio, come qualcosa che ha un effetto romanzesco. Ognuno dei nove ha qualcosa che lo lega all'altro, ma, a differenza di alcuni film come Magnolia, America Oggi, Canicola, i personaggi, per lo più, si sfiorano, chiusi nelle loro vite. Nessuna storia si impone sull'altra. L'unico vero protagonista è il luogo: Cortesforza. E in un ambiente suburbano ostile, per uomini e animali, alcuni personaggi cercano il Bene, in un luogo dove l'unico bene pare quello immobiliare".
Nel suo libro non c'è l'amore, solo abitudine e noia. Perché tanto pessimismo?
"La realtà è decisamente peggiore del libro. Per questo si vendono bene i libri di intrattenimento spacciato per letteratura o di indignazione, che è una sorta di intrattenimento. E invece è difficile per chi scava in ciò che siamo diventati, senza appigli. Io ho voluto essere compassionevole e scrivere con la pietas, perché toglie la banalità e il moralismo alle vite dei personaggi, e alle nostre vite. I personaggi sono andati a vivere a Cortesforza e, messi davanti a una siepe, si specchiano nel loro malessere. Specchiarsi in una vetrina cittadina è più confortante. Specchiarsi in una siepe divisoria o nel muro di un bilocale cittadino è difficile da sopportare. C'è il rischio di vedere se stessi! I problemi dei personaggi nascono proprio quando - i più consapevoli - non si accontentano delle loro vite: casa-lavoro-casa e svago consentito nei limiti del proprio reddito. Cercano un senso, ma questa ricerca fa attraversare soglie dalle quali non si può tornare indietro. E allora inizia una lenta discesa, senza alcuna apocalisse. Quel tipo di discesa non è un fallimento. Accontentarsi, ecco, quello è un fallimento della propria vita. Non cercare più. Per questo è un libro anche religioso. E di fronte a una ricerca onesta, ostinata, gli affanni di una coppia attorno a una nuova utilitaria - con o senza aria condizionata - diventano tragici, e comici, perché seguono la logica pubblicitaria di un ottimismo posticcio, per quella cosa che ancora definiscono amore".

"Bambini giocate in silenzio" Dall'asilo ai parchi sempre più divieti

Un giudice di pace di Stradella, piccolo comune in provincia di Paviaha imposto ai bimbi di un nido di non disturbare i vicini. Gli insegnanti obbligati a vigilare.
Ai baby bagnanti della Versilia è stato proibito di raccogliere sassi e conchiglie e di costruire castelli di sabbia sulla spiaggia "che rechino disturbo ai passanti"
Vietato giocare a pallone, vietato fare rumore, vietato far saltare lo skateboard, vietato far merenda sulle panchine, vietato far scoppiare i palloncini. Ma soprattutto vietato giocare ridendo e saltando, a volte strillando, perché è così che fanno i bambini, che hanno timbri alti, allegri, acuti, rompitimpani, è vero, ma pur sempre più intonati di un clacson o di una marmitta truccata. L'Italia e l'estate dei divieti per i minori di 10 anni registra da ieri un altro record: un giudice di pace di un piccolo comune in provincia di Pavia ha imposto ai bambini di una scuola materna di giocare "in silenzio". E ha intimato agli insegnanti del micronido "Gavina" di Stradella, undicimila abitanti nell'Oltrepò Pavese, di vigilare affinché i baby disturbatori di due, tre, quattro anni, alcuni ancora muniti di ciuccio e pannolino, non si avvicinino troppo a quell'area del cortile che confina con il condominio a fianco, per non disturbare la quiete dei vicini. Non importa poi se in quell'area off limits ci sono le altalene e gli scivoli. Gli adulti non vanno disturbati, punto. Accade nell'Italia della crescita zero e delle città che hanno il record di spazi verdi trasformati in parcheggi, di piste ciclabili invase dalle auto e di scuole dove giardini e cortili sono un lusso raro e mal tenuto. Un nuovo divieto che si somma a quelli (quasi sempre ignorati), che mettono al bando nei parchi "il gioco della palla" ai maggiori di 8 anni, e la merenda accanto alle aiuole ai bambini di ogni età, mentre ai piccoli bagnanti sulle spiagge della Versilia è stato severamente proibito costruire castelli di sabbia "che rechino disturbo ai passanti", e raccogliere sassi e conchiglie. Ma come devono giocare allora i bambini di oggi, cui si chiede di non fare rumore, di non sporcarsi, di non interferire con la vita dei "grandi" già tanto nervosi per conto proprio? "La risposta è ovvia, anche se amara: l'unico gioco che non fa rumore è guardare la televisione - commenta con ironia Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello Sviluppo all'università La Sapienza di Roma - Sono molti anni che chi si occupa di infanzia segnala il "furto" dei luoghi del gioco. Gli adulti non si rendono conto che i bambini per crescere hanno bisogno di correre all'aperto, di strillare, di rotolarsi sul prato, di sporcarsi con la terra, di confrontarsi con i coetanei in spazi non delimitati. Soltanto così possono misurare la propria forza, esorcizzare le proprie paure. Le amministrazioni locali sono colpevoli, è un crimine non pensare agli spazi dell'infanzia. In Baviera, ad esempio, a rotazione vengono chiuse alcune strade e consegnate ai bambini con le loro bici e i loro skateboard". Negare il gioco insomma, il movimento e il rumore, è negare la biologia. Il mondo dei grandi, dice ancora Oliverio Ferraris, ossessionato dai pericoli e schiavo delle proprie abitudini "è come se cercasse di mettere in gabbia i propri piccoli, fermi davanti al piccolo schermo, che così diventano irritabili, fragili e sempre più grassi". Terra, secchiello, corse e biciclette allora. "Giocare in silenzio è impossibile, gli adulti si rassegnino", conclude Oliverio Ferraris.
La Repubblica 20.06.2009

21.06.09 Festa dei vicini di Largo Sperlonga

Questa iniziativa vuole promuovere “la vicinanza” intesa come primo momento di socializzazione, che incoraggi rapporti quotidiani fatti di gesti di solidarietà piccoli e grandi, di scoperta di nuove amicizie. Il senso della festa è passare un po’ di tempo insieme e conoscersi meglio.
L’idea è di incontrarci tutti per un pomeriggio da trascorrere insieme con musica e giochi per adulti e bambini. Ognuno di voi può portare qualcosa da mangiare o da bere, un piatto tipico oppure un ballo, una poesia, una canzone o delle foto che rappresentino il vostro Paese e che avete voglia di mostrare agli altri…

…Vi aspettiamo tutti!
Domenica 21 giugno - Ore 17.30
Allo spazio-gioco dei bambini di Largo Sperlonga

Per informazioni
340.1188157

11.06.09 Accade a Ponte di Nona "Festa di fine anno scolastico 2008-2009 Oltre la scuola"













Per il terzo anno consecutivo la SMS "Giovanni e Francesca Falcone" in collaborazione con l'Associazione Genitori Scuola Insieme ha organizzato la manifestazione Oltre la Scuola, Festa di fine anno scolastico 2008/2009.
Una giornata che ha visto, ancora una volta, viva la scuola , animata da adulti, genitori, insegnanti e da ragazzi e bambini che in maniera diversa hanno dato un loro contributo.
La bellezza è stato vedere come la riuscita dell'iniziaiva sia il risultato del rapporto di fiducia che l'Associazione Genitori Scuola Insieme ha saputo crere con le Istituzioni Scolastiche e le realtà del terzo settore presenti sul territorio.


Questa giornata che ha visto l'apertura della scuola ad iniziative di incontro ed aggregazione, di sport, di musica e di cultura è una delle risposte ai molti bisogni dei territori di periferia.

19/20.06.09 Monterocktondo 2009


Officine Culturali PERTURBAZIONI
Cooperativa Sociale FOLIAS presenta

MONTEROCKTONDO 2009
finale della settima edizione del festival per gruppi emergenti

Venerdì 19 Giugno GINEVRA DI MARCO (ex CSI ) in concerto
viaggio intorno al mondo di una donna, tra sogni, stelle e tradizioni popolari

Sabato 20 Giugno FRANKIE Hi- Nrg Mc in concerto
il cantore moderno dalla lingua tagliente e veloce che dà, come sempre potere alla parola
Monterocktondo è all'interno della festa di quartiere
PARCO DON PUGLISI di MONTEROTONDO SCALO (Roma)
vicino parcheggio auto stazione fs
INGRESSO GRATUITO
INIZIO SPETTACOLI ORE 20
con i gruppi finalisti del festival

INFORMAZIONI E PROGRAMMA COMPLETO
WWW.PERTURBAZIONI.IT
monterocktondogmail.com
TEL. 06/90085210
UNA PRODUZIONE OFFICINA CULTURALE PERTURBAZIONI
curato e realizzato dall' AREA MUSICALE
CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE IL CANTIERE di MONTERONDO SCALO
Finanziato da REGIONE LAZIO ASSESSORATO ALLA CULTURA
con il contributo DEL COMUNE DI MONTEROTONDO
ASSESSORATI POLITICHE GIOVANILI E CULTUR

18.06.09 I Giornata Formativa Scelte d’intervento per l’insegnamento della Lingua Italiana L2 ai migranti

scuolemigranti
Rete delle scuole di italiano
per l’integrazione linguistica e sociale dei migranti
I Giornata Formativa

Scelte d’intervento per l’insegnamento
della Lingua Italiana L2 ai migranti

Roma 18 Giugno 2009
presso Sala UNICEF, Via Palestro 68, ore 8,30 - 13.00
Introduzione ai lavori

Augusto Venanzetti (Coordinatore della Rete Scuolemigranti )

Modera: Cecilia Pani (Comunità Sant’Egidio)

Comunicazioni
ASINITAS
"Testo e contesto. L'apprendimento dell'italiano tra memoria, narrazione.Attività laboratoriali all'interno di un ambiente conviviale e cooperativo”.Relatori: Marco Carsetti e Chiara Mammarella
CDS
“Insegnamento dell’Italiano L2 per l’accoglienza dei migranti".
Prima parte: “Direttrici della nostra scuola: flessibilità, facilità d'accesso, multietnicità e discontinuità nella frequenza. Il patrimonio dei volontari, la facilità d'inserimento, disponibilità e interscambio”.
Relatore: Luigi Ugolini
Seconda parte: “Finalizzazione all'inserimento sociale: attenzione ai più svantaggiati, stretta collaborazione con lo sportello. Le iniziative ludiche per la socializzazione e recupero delle identità”.
Relatrice: Paola Rotunno
CESV
“ Le scuole d’Italiano L2 del volontariato e del terzo settore nel Lazio”.
Relatore: Alessandro Scassellati
Coffe Break – ore 11.00
CARITAS
“Sperimentare per rinnovare”.
Relatori: Alessandro Agostinelli e Antonella Nicoletti
COTRAD/ DIDATTICA TEATRO
“ Giocare a fare Teatro”.
Relatrice: Gaia Mormina
“ La classe delle mani”.
Relatrice: Michela Niccolucci
CENTRO ASTALLI
“ La scuola nella rete”.
Relatore: Giuseppe Trotta

Al termine delle relazioni i presenti sono invitati ad intervenire contribuendo al dibattito con riflessioni e commenti.

Conclusione dei lavori.
Per Info
scuolemigranti@cesv.or

16.06.09 "dal campo alla città" come favorire l'autorappresentazione e l'autopromozione delle comunità rom "

MARTEDI 16 GIUGNO ORE 16,30
in occasione della chiusura della mostra
CAMPUS ROM
presenta:
"dal campo alla città" come favorire l'autorappresentazione e l'autopromozione delle comunità rom "
presso
Padiglione 2B - Facoltà di Architettura Roma Tre
via Aldo Manuzio, 72 - ex Mattatoio (Testaccio)

Saluto introduttivo:
Francesco Careri - Dipartimento di Studi Urbani, Università di Roma Tre
Presenta:
Lorenzo Romito - Stalker/Osservatorio Nomade
Modera:
Lanfranco Sbardella - Radio Popolare Roma
Intervengono:
Najo Adzovic - scrittore, rappresentante del Casilino 900
Antun Blazevic - scrittore, mediatore culturale
Graziano Halilovic - Romà Onlus
Nazzareno Guarnieri - presidente Federazione Rom e Sinti Insieme
Giorgio De Acutis - Focus - Casa dei diritti sociali
Roberto De Angelis - antropologo Università La Sapienza , Roma
Tano D'Amico - fotografo
Simona Caleo - fotografo
Giorgio de Finis - fotografo
Max Intrisano - fotografo
Stefano Montesi - fotografo
Fulvio Pellegrini - fotografo, docente di Sociologia Economica presso l'Università La Sapienza di Roma

Milano, niente colonie estive ai figli degli immigrati irregolari


I bambini saranno separati dai compagni nelle attività estive, nonostante abbiano frequentato insieme le scuole elementari, perché una circolare di Palazzo marino non lo consente
di Zita Dazzi

Centri estivi nelle scuole a luglio e colonie al mare del Comune di Milano vietati ai figli degli immigrati irregolari. Lo stabilisce chiaro la circolare pubblicata sul sito Internet del Comune e lo ribadiscono gli uffici dell’assessore all’Educazione, Mariolina Moioli. Per partecipare al programma “Estate vacanza” servono il “ permesso di soggiorno in regola con la normativa vigente, la fotocopia del documento di identità e del codice fiscale dei genitori”. A differenza delle lezioni durante l’anno, che sono considerate scuola dell’obbligo e sono organizzate dallo Stato, le attività educative e ricreative offerte a luglio, agosto e settembre, nelle scuole e nelle altre strutture comunali, sono servizi facoltativi, integrativi, gestiti dal Comune. Quindi, paradossalmente, ci sono bimbi immigrati che vanno a scuola durante l’anno, ma che a luglio devono restare a casa.Sull’esclusione dei bimbi figli di clandestini o irregolari, l’anno scorso, Palazzo Marino aveva suscitato molte polemiche con la circolare sulle iscrizioni alle scuole materne. In quel caso la magistratura aveva imposto che i bambini irregolari venissero ammessi purché in grado di dimostrare “l’abituale dimora in città”. Per i centri estivi negati ai figli degli irregolari arriva la prima protesta ufficiale: quella del collegio docenti dell’istituto comprensivo Thouar-Gonzaga” (elementari via Brunacci, via Gentilino, via Vigevano, via Gorizia, medie di via Tabacchi e via Gorizia). “Presa visione della normativa del Comune — scrivono in un documento — gli insegnanti esprimono la loro profonda indignazione per la mancata tutela del diritto per i minori a godere di uguale trattamento e pari opportunità; denunciano la violazione del diritto di uguaglianza sancito dalla Costituzione; chiedono che tale normativa venga immediatamente modificata al fine di ristabilire le condizioni affinché a tutti gli alunni siano garantite pari possibilità di accesso». Nessun commento da parte dell’assessore Moioli.
(La Repubblica 13/06/2009)

13.06.09 SconfinataMente 4° edizione


13-14.06.09 I° Edizione Festival della Associazioni

FESTIVAL DELLE ASSOCIAZIONI
Roma, Piazza Balsamo Crivelli, 13-14 giugno 2009Sabato 13 e domenica 14 giugno
l’ong COOPI - Cooperazione Internazionale organizza il primo “Festival delle Associazioni”: due giorni di incontri, dibattiti, mostre per conoscere le associazioni che promuovono iniziative di cooperazione internazionale e solidarietà. Il festival sarà anche l’occasione per presentare il progetto della nuova Casa delle Associazioni, un luogo di incontro per dare alle associazioni, ai gruppi, ai singoli, la possibilità di conoscersi, dibattere i temi della solidarietà, dalle politiche di genere all’integrazione dei migranti, e dare vita a varie iniziative.

14.06.2009 Artconventional. L'arte è in strada

ARTCONVENTIONAL
L’arte è in strada
domenica 14 giugno 2009
Via Galeazzo Alessi – Roma
Dalle 10.00 alle 22.00
Per info
Simone Pallotta Responsabile Relazioni Esterne - Mob. 3332778320 - simone.pallotta@gmail.com

14.06.09 In quante lingue si può sognare?

Domenica, 14 GIUGNO, ORE 17.OO
Largo Sperlonga
Laboratorio interculturale
Ingresso libero






Nell’ambito del progetto della proposta delle comunità straniere d’Italia dell’introduzione della lingua italiana tra le lingue ufficiali dell’Unione Europea
L’associazione Moldova-Italia in collaborazione con On. Madisson Godoy Sànchez, Consigliere Comunale Continente America è lieta di invitarvi all’incontro culturale con la comunità Latino- Americana dedicato al 110 Anniversario di JORGE LUIS BORGES
INTERVENTI DI
Tatiana Ciobanu: “Le Finzioni” di Borges e “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino
Ines Favaro: “ L’Aleph” e il mondo poetico di Borges
Silvia Hosu: Motivi borgesiani in “Nostalgia” di Mircea Cartarescu (Romania)
Rosella Pompeo “Roma è come Asmara”
Per info
3202163685

11/12.06.09 Rainbow of Indian Films

P R O G R A M M A
Giovedì 11 giugno
ore 1800 Jodhaa Akbar (2008)
Venerdì 12 giugno
ore 1600 Taare Zameen Par (2007)
Film in lingua originale
con sottotitoli in Inglese e Italiano
INGRESSO GRATUITO

12.06.09 al 03.07.09 Uzbekistan: Foto-Grafie

Vernissage
Venerdì 12 giugno 2009
ore 18.00
interverranno per l’occasione il giornalista Riccardo Guglielmin e il dott. Fabio Rollo, studioso di lingua e cultura araba
presso VersOriente
(vicolo Cellini 17, altezza p.za della Chiesa Nuova, corso Vittorio Emanuele), Roma
infocall: 066893506
Dove: VersOriente, vicolo Cellini 17, Roma
Quando: dal 12 giugno fino al 3 luglio 2009
0rario: Lunedì h 15:30-20:00, dal Martedì al Venerdì h 10:00-20:00, Sabato h 10:00-14:00
Autori: Angelo Paionni e Bruno Bazzoni
Genere: mostra fotografica e grafica/disegno

Scuola, circolari anche in arabo e cinese. Il Comune di Milano: aiutiamo gli immigrati

di Zita Dazzi
L’assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, ha voluto varare per la prima volta nella storia telematica di Palazzo Marino una sezione specifica per i cittadini stranieri, visto che i loro figli rappresentano ormai un decimo degli 80mila studenti delle scuole materne, elementari e medie milanesi, con punte fino al 25 per cento in molti asili ed elementari
Chi dovesse fare un clic per sbaglio sul sito del Comune potrebbe pensare di avere le traveggole. Pagine e pagine scritte in caratteri cinesi e arabi, incomprensibili ai più. Sono le circolari dedicate alle famiglie straniere dai servizi educativi per l’infanzia, che in queste settimane — fra iscrizioni, graduatorie e mense scolastiche — sono fra le più frequentate dagli utenti nel portale www.comune.milano.it. L’assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, ha voluto varare per la prima volta nella storia telematica dell’amministrazione una sezione specifica per i cittadini stranieri, visto che i loro figli rappresentano ormai un decimo degli 80mila studenti delle scuole materne, elementari e medie milanesi, con punte fino al 25 per cento in molti asili ed elementari.Così i genitori degli alunni immigrati possono leggere l’esatta traduzione delle circolari in arabo, cinese, spagnolo e inglese, semplicemente cliccando nell’apposita sezione scuole per l’infanzia. Fine delle code interminabili davanti alle segreterie degli istituti per avere informazioni e chiarimenti, e fine al fiume di telefonate in Comune per cercare di venire a capo del complesso linguaggio burocratico di certe circolari. «Abbiamo voluto questa iniziativa per favorire l’integrazione e per facilitare l’accesso al servizio da parte di tutti, quindi anche delle famiglie immigrate residenti a Milano», spiega l’assessore Moioli. «Mettere i documenti online nelle lingue delle principali comunità straniere risponde anche alla volontà di responsabilizzare l’utenza che accede ai nostri servizi, siano i centri estivi nelle scuole, le mense o le colonie».Ovvio il riferimento anche alle delicate questioni dei pagamenti e delle quote di contribuzione per servizi costosi come le mense scolastiche, dove gli sconti e le tariffe meno care spettano a chi può dimostrare di avere un reddito basso certificato dalla dichiarazione Isee, il cosiddetto «redditometro», che valuta la situazione complessiva del patrimonio familiare. Campi dove è difficile orientarsi persino per gli italiani, figurarsi per gli immigrati. L’assessore segnala anche il problema dell’accessibilità delle informazioni: «Non per tutti è facile venire in Comune, per alcune donne straniere non è nemmeno facile uscire di casa. Speriamo con questa novità di facilitare soprattutto le mamme e rendere più trasparenti i rapporti col Comune».Una attenzione all’utenza immigrata lontana, anche nei toni, rispetto a un anno fa quando proprio l’assessorato della Moioli licenziò una circolare sulle iscrizioni alle materne dove era scritto che non potevano essere ammessi all’asilo i bambini figli di immigrati non in regola con i documenti del permesso di soggiorno e privi della residenza anagrafica. Una norma «anticlandestini» bocciata dalla magistratura, che oggi è stata tolta e sostituita con l’ammissione dei bambini che hanno la «dimora abituale a Milano». Il Comune con questo gesto si mette in linea con la scelta del cardinale Dionigi Tettamanzi, il primo a far tradurre nelle lingue straniere — arabo, ma anche urdu e tagallo — i messaggi di auguri per le famiglie distribuiti casa per casa dai parroci sotto Natale.

05.06.2009 festa dell'Intercultura Incontriamoci con… gusto


PROGRAMMA
Ore 17,00 BENVENUTI A TUTTI Introduzione del Dirigente Scolastico, saluto delle Autorità e
presentazione dei Relatori.
Ore 17,00 Apertura della Mostra QUANDO GLI EMIGRANTI ERAVAMO NOI
Ore 17,00-18,00 Convegno sul tema L’ITALIA DA PAESE DI EMIGRAZIONE A PAESE DI IMMIGRAZIONE
Interventi:
Toni Zingaro (Antun Blažević), autore del Libro ‘Speranza’
Prof.ssa Patrizia Dell’Orbo, fondatrice della associazione onlus ‘Miche – I Germogli’.
Ore 17,00-18,00 Per i bambini ANIMAZIONE DI FIABE PALESTINESI
a cura di Luisa Di Gaetano, giornalista free lance.
Ore 18,00-19,00 SPETTACOLO DEI BAMBINI DELLA SCUOLA ‘G. RODARI’
Ore 18,30 STAND GASTRONOMICI DAL MONDO
Romania, Tunisia, Albania, America centrale e meridionale, Cuba, Nigeria, Filippine, Italia.
(Ogni assaggio avrà il costo di € 0,50, e i proventi saranno devoluti in beneficenza).
Ore 20,00 CONCERTO DI PERCUSSIONI IN CERCHIO ‘SUONIAMO INSIEME’
con l’Associazione per Ananche.
Ore 20,30 BRUSCHETTA E PASTA PER TUTTI offerta da La Serenissima ristorazione

Per la riuscita della manifestazione sono stati preziosissimi i contributi di tutti. In particolare si ringrazia:
Comune di Lanuvio, CRAI, SDA Group (Cecchini), La Serenissima ristorazione, Luisa Di Gaetano, Associazione per Ananche, Comitato Genitori.
E, last but not least, tutti i genitori.

06.06.09 USCITA 07 tra la via del Mare e la via Laurentina

G.R.A.* Geografie dell' Oltre città in cammino per una inversione di marcia giro a piedi del G.R.A.
21 marzo - 21 giugno 2009 un'azione comune proposta da
Stalker e Osservatorio Nomade*Grande Racconto dell'Andare*Geografia delle Reti Autopoieticheprimaveraromana.wordpress.com
Appuntamento alle 10 fermata Vitinia (linea ferroviaria Roma lido)
(9.45 da Porta San Paolo - Ostiense)
Vi invitiamo alla settima uscita di questa PrimaveraRomana.
Incontreremo Paola Badessi dell'Ass. Viviamo Vitinia, impegnata nell'acquisizione a parco di un'area verde militare. Paola ci esporrà inoltre gli argomenti del comitato No Corridoio che si oppone all'allargamento della via Pontina tra Roma a Latina. Passeremo nei cantieri di Mezzocammino - Torrino e raggiungeremo la Valle della Perna nella riserva di Decima Malafede dove da trent'anni la terra è coltivata dalla cooperativa sociale integrata Agricoltura Nuova, là Franco ci racconterà a pranzo questa avventura dall'occupazione delle terre ad oggi. Attraverso la riserva raggiungeremo la villettopoli di Vallerano e da là l'ex cava di selce, dove sono sorti un lago e un'oasi faunistica spontanea, dove Robert Smithson nel '69 ha realizzato "Asphalt Rundown", evento celebrato da Stalker nel '96. Per finire attraverseremo la Laurentina per raggiungere Fonte Laurentina (già Tor Pagnotta 1), dove Silvio Talarico ci racconta le questioni aperte del nuovo quartiere, compresa la storia del residence Madre Teresa di Calcutta, di proprietà Armellini, acquisito appena in tempo per ospitare gli sfrattati dei "ponti" demoliti a Laurentino 38. A fianco visiteremo Tor Pagnotta 2 gemello in costruzione, una distesa di terra rossa profilata da marciapiedi e nomi di vie che stanno nascendo, tra le pecore al pascolo, per mano di Caltagirone. Vi aspettiamo