27/11/2009 "Islam, in 20mila alla moschea di Roma per la "Festa del sacrificio"
Musulmani in preghiera anche a piazza Vittorio
ROMA (27 novembre) - Erano circa 20mila i fedeli che questa mattina hanno affollato la grande moschea di Roma in occasione della festa islamica del Sacrificio. Per permettere il pieno afflusso in moschea, la direzione del Centro islamico culturale d'Italia, che gestisce la moschea, ha deciso di tenere anche in questa occasione tre preghiere tra le 8 e le 10. Il sermone della festa è stato letto dall'imam egiziano Ahmad Sakka, laureato presso l'università islamica al-Azhar del Cairo, che da circa un mese si è insediato nel centro islamico capitolino. Nel corso delle celebrazioni si è particolarmente soffermato sul significato di questa ricorrenza spiegando che «quella di oggi deve essere un'occasione per rafforzare la fratellanza tra gli uomini senza distinzione di razza, cultura o religione». Grande lavoro per polizia e vigili urbani per ordinare il traffico e l'afflusso dei fedeli, Cotral per l'occasione ha aumentato le corse dei treni delle ferrovie Roma nord, così come l'Atac ha messo a disposizione dei musulmani una linea di autobus dedicata che si è fermata proprio davanti alla mosche. La Festa del Sacrificio è la celebrazione più importante tra quelle previste dalla religione islamica. Al mattino i fedeli si svegliano presto per recarsi in moschea o nei luoghi pubblici per pregare. Dopo aver pronunciato l'inno a Dio, Allah Akbar (Allah è il più grande), si torna a casa e ci si dedica alla preparazione della carne dei capretti macellati in giorno prima. Da un punto di vista strettamente dottrinario, celebrare la festa del sacrificio di Abramo ha assunto nei secoli il significato di celebrare la vittoria della fede e dell'abbandono a Dio sulla morte. Musulmani, in preghiera, anche a piazza Vittorio. I fedeli, circa cinquemila secondo gli organizzatori, guidati da un imam, hanno pregato in ginocchio su un marciapiede della piazza, suddivisi in quattro turni. «È stato davvero incredibile - ha detto una edicolante il cui chiosco si trova davanti al marciapiede dove i musulmani hanno pregato - vedere un tappeto di persone che inginocchiate per terra si muovevano in modo coordinato. Non hanno dato fastidio a nessuno, nè creato disagi al traffico. Quando hanno finito, sono tornati ognuno ai propri lavori».
Fonte: ilmessaggero.it
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