16.09.09 "L'associazione degli amministratori presenta il suo studio"

Nell'ultimo anno 185mila contenziosi tra vicini di casa. Ecco i furbetti del condominioTra liti e risparmio energetico "Un peso per la già lenta macchina della giustizia italiana". La Commissione Giustizia del Senato lavora al Testo Unico
di CARMINE SAVIANO

La vita in condominio? Vicini che si dichiarano poliziotti pur di avere la meglio. O che ti aggrediscono alle spalle con un forcone mentre rientri a casa. Alla 'coabitazione forzata' potrebbe essere dedicato un capitolo di un manuale di guerriglia urbana. Giornate fatte di appostamenti, agguati e imboscate per scoprire i lati oscuri dell'adorabile professionista del piano di sopra e trasformarlo in un essere a metà tra Charles Manson e Dart Fener. Strategie degne dell'Arte della Guerra di Sun Tzu, messe in atto da condomini esasperati alla ricerca della più simbolica delle vittorie: quella sul farabutto del piano di sotto. Una vita sul rasoio, che al rispetto del Regolamento condominiale sostituisce contrattazioni machiavelliche per ottenere la maggioranza dell'assemblea e sotterfugi di amministratori in incognito per riscuotere l'obolo mensile. All'esplorazione dei meandri della vita condominiale dedica i propri sforzi l'Anaci, l'associazione italiana degli amministratori, che presenterà oggi a Roma il suo terzo rapporto. Litigiosità e risparmio energetico le due direttrici di "I furbetti del condominio", ricerca svolta in collaborazione con il Censis e compiuta tramite un sondaggio online su 339 amministratori, in rappresentanza dei circa 8mila associati. Un piccolo esercito di professionisti disposti a tutto per realizzare i sogni di quiete dei propri assistiti. Un manipolo di valorosi che però spesso diventa simile a una pattuglia di caschi blu dell'Onu: cercano di mettere pace dove pace non c'è. Secondo il rapporto dell'Anaci le liti più frequenti sono quelle tra singoli condomini, mentre quelle che derivano da mancati accordi sulla gestione delle parti comuni sono molte di meno. Nella ricerca si legge che "dalle opinioni espresse dagli amministratori riguardo ai motivi di litigiosità sembra emergere che il fenomeno è legato soprattutto a questioni di 'intolleranzà della presenza fisica del vicino". Ovvero: cortili che diventano campi da calcio e stanze trasformate in sale da concerto, effusioni ad altissimo volume e la signora del piano di sopra che alle sette di mattina attraversa le proprie stanze con passo non proprio felpato.
Il 63,4% degli amministratori ritiene che il fenomeno sia in netto aumento ma che le liti solo raramente si traducano in contenziosi legali. I dati raccolti smentiscono, in parte, la percezione degli amministratori. Le cause in materia condominiale sono aumentate dell'8% nell'ultimo anno: 185mila contenziosi, di cui 120mila si svolgono per recuperare cifre irrisorie. "Si tratta di una mole enorme di provvedimenti che invadono ogni anno la già lenta macchina della giustizia italiana, generando un costo enorme per la società", dice Carlo Parodi, direttore nazionale del centro studi Anaci. "Senza considerare che per recuperare cifre irrisorie si sostengono spese che tra onorari, marche da bollo e tempi di lavorazione sono alla fine più elevate", prosegue Parodi. Ma se lo scalpo del vicino non ha prezzo, immaginate la soddisfazione nel portare in tribunale l'amministratore. Contestare ogni riga delle delibere assembleari, opporsi con tutti i mezzi alle nuove tabelle millesimali o impugnare la nomina dell'amministratore, sono alcuni dei sogni proibiti degli amministrati nella loro quotidiana disputa con gli amministratori. Che pensano però ad azioni di contrasto per snellire l'impatto delle liti sulla macchina della giustizia. Nella ricerca si suggerisce una forte campagna d'informazione per regolamentare in modo leggero la gestione quotidiana di un condominio. Depliant, note informative e pagine di Televideo che facilitino i livelli di conoscenza dei diritti-doveri. Altra linea della ricerca è quella sull'impatto economico delle spese per il riscaldamento delle abitazioni. La proposta è predisporre sistemi in cui sia possibile la contabilizzazione del calore, cioè la possibilità di attivare il riscaldamento solo quando necessario. Sistemi che permettono una riduzione della spesa fino al 40% l'anno. E alla vita in condominio mette mano anche il Senato. Allo studio un Testo Unico per raggruppare le miriadi di disposizioni in materia. L'obiettivo è snellire. Tra i provvedimenti all'ordine del giorno, il diritto di voto agli inquilini sulle decisioni ordinarie, incarico biennale all'amministratore, contabilità più facile da interpretare e sempre accessibile, azione esecutiva obbligatoria contro chi non paga le spese e limiti all'installazione delle antenne tv.


Fonte: La Repubblica

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