190410 "De Rita: "Basta con il moralismo e attenzione ai fondamentalisti"
Il presidente del Censis ha incontrato i ragazzi del Centro Madonna di Loreto di Ostia."La società di oggi propone solo emozioni che sono rappresentazioni del sentimento. Tutte queste emozioni uccidono il senso vero delle cose: della paura, della verità, dell'amore"
Ammettere con i giovani che siamo in una marmellata e che in queste condizioni il rischio è quello di tornare a forme di fondamentalismo, che corrispondono a un bisogno innato di credere in qualcosa." Nella settimana che in cui le cronache hanno riportato le storie della tredicenne che cedeva video hard in cambio di ricariche sul telefonino e delle mense negate ai bambini "morosi" Giuseppe De Rita, presidente del Censis ripropone con forza il tema dell'etica. L'occasione è una conferenza sui giovani di oggi e sul loro rapporto col mondo degli adulti al Centro di formazione giovanile Madonna di Loreto Casa della pace. Il Centro è una realtà molto viva nell'entroterra di Ostia, di matrice cattolica ma aperta all'accoglienza e al dialogo senza discriminazioni di religione o cultura, che opera da più di trent'anni. Aiuta i giovani a diventare adulti consapevoli e responsabili attraverso esperienze di riflessione, confronto, scambio, servizi di volontariato, laboratori artistici e teatrali, incontri con autori e una biblioteca aperta al territorio.Un terreno fertile, dunque, per parlare di etica con chi tutti i giorni è impegnato verso le nuove povertà. Immigrati per i quali è stata aperta una scuola di italiano ed un centro di assistenza per le pratiche amministrative; tossicodipendenti, di qualsiasi natura. Un'isola di speranza contro l'emarginazione, della quale De Rita ha sottolineato la capacità di insegnare a trasformare le emozioni in sentimenti. Eppure anche a quei giovani occorre, secondo De Rita, mandare un messaggio. "Comprendere la complessità è l'unica via per cambiare davvero. La società di oggi propone solo emozioni che sono rappresentazioni del sentimento. Tutte queste emozioni uccidono il senso vero delle cose: della paura, della verità, dell'amore". Il rischio è quello di essere travolti da "un moralismo generico che è quanto di peggio". I giovani, che sono il nostro futuro "devono essere più bravi di noi. Il criterio non può essere l'età, ma solo il merito". Inutile puntare sull'effetto taumaturgico della 'discontinuita': "Il '68 - ha detto De Rita - ci insegna che la contrapposizione non serve. Neppure le grandi rivoluzioni degli ultimi 300 anni sono serviti a cambiare il mondo" Piuttosto occorre partire dal basso, dal territorio: una politica che non capisce il territorio è comunque destinata alla sconfitta".Sul territorio opera il Centro è stato fondato alla fine degli anni Settanta da don Mario Torregrossa, un prete di frontiera nell'estrema periferia romana, amico di don Luigi Di Liegro e vittima nel 1996 di un crudele attentato, che lo costrinse a trascorrere gli ultimi dodici anni della sua vita su una sedia a rotelle. Senza perdere però coraggio e grinta, garantendo assistenza a circa mille indigenti sul territorio, prendendo l'iniziativa per la costruzione di un dormitorio per i numerosi "homeless" della zona.
Fonte:larepubblica.it
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