Cani e gatti, così si litiga nei condomini. In aumento le contese tra i vicini

ROMA - C'è il rumore irritante dei tacchi e quello monotono delle lavatrici, il bucato gocciolante, i mozziconi gettati, le tovaglie sbattute, gli odori del soffritto o quelli del curry, gli androni troppo pieni di piante o troppo vuoti, gli schiamazzi nel cortile o appena fuori. È lungo l'elenco dei motivi tanto futili quanto seri che provocano insanabili rancori tra condomini, guerre in tribunale o sul pianerottolo, scontri decennali, odi sotto traccia. Ma ad aumentare ogni giorno il tasso delle liti di vicinato ci sono gli animali. I cani, soprattutto, ma anche gatti, cavalli, piccioni, tartarughe sono causa di una lite tra vicini ogni 20 minuti e di queste almeno un quarto finisce in tribunale. La denuncia arriva dall'Aidaa, secondo i dati che i sostenitori dell'associazione in difesa degli animali hanno raccolto nei loro sportelli online, lo scorso anno sono state almeno 26 mila le liti condominiali in Italia scatenante da animali, circa 70 al giorno. Casi di ordinaria insofferenza o situazioni limite. Ecco le ottomila pagine di carte processuali prodotte per chiarire il conflitto tra la signora che alla periferia di Milano ha fatto causa alle 500 famiglie del suo condominio per via di tre gatti (il quarto nel frattempo era morto) che vivevano nel cortile. Tutti i condomini li tolleravano ma lei no: i peli entravano dalla finestra e le provocavano l'asma. Ed ecco il signore che vuole tenere un cavallo nel garage e quello che possiede duemila piccioni viaggiatori che infastidiscono il proprietario della villa contigua. "Questi sono i casi limite - spiega Lorenzo Croce, presidente dell'Aidaa - ma ci sono tutte le altre liti dovute alla convivenza quotidiana, l'uso degli spazi comuni. Per molte di queste risse gli animali sono solo un'occasione per dare sfogo ad altri rancori". Le liti tra vicini causate dagli animali hanno anche una loro classifica geografica: in testa per rissosità Lombardia e Lazio, seguite dalla Puglia, Veneto, Toscana e Piemonte. Le città dove si litiga di più sono Milano, Roma e Padova. Che cosa scatena l'ira del condomino? "L'abbaiare dei cani durante le ore del riposo e di notte. Le condizioni igieniche degli appartamenti dove vivono cani che provocherebbero insopportabili odori. Poi le questioni legate agli spazi comuni e agli ascensori che per molti andrebbero interdette agli animali". La cosa che però più sorprende è che non sono gli escrementi lasciati nei giardini condominiali la prima causa di lite. "Recenti sentenze della Cassazione e le ultime ordinanze dovrebbero mettere ordine, ma gli animali spesso sono solo un pretesto", dice Croce.
Da Nord a Sud infatti tra vicini si consumano battaglie rancorose. Secondo dati dell'Anammi, l'associazione amministratori di immobili, due milioni d'italiani sono in causa con il vicino di casa, sono guerre periferiche che si consumano tra piccoli dispetti o odi furiosi. Fino allo scontro finale. Lo scorso anno 65 liti condominiali provocate da animali hanno causato feriti e, in quattro casi, un morto.

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