Sporca. È l'aggettivo che con più facilità indica la Capitale per quanti, sia di notte che di giorno, passeggiano nelle strade del centro o della periferia. Senza distinzioni tra quartieri residenziali e non, l'immagine è sempre la stessa: cassonetti della spazzatura indifferenziata colmi di rifiuti non raccolti da giorni, sacchi abbandonati nei vicoli e persino vecchi elettrodomestici accatastati accanto ai secchi dei quartieri più periferici. Ogni zona, insomma, ha il suo angolo del degrado che in realtà spesso assomiglia ad una vera e propria zona franca del decoro e della pulizia.In via Antonio Serra, quartiere Fleming, i rifiuti depositati nei cassonetti neri arrivano spesso a creare un cumulo di sporcizia che coprono persino la targa di marmo con il nome della strada. Evidentemente, il numero dei cassonetti non è sufficiente per la quantità di rifiuti gettati da residenti e attività commerciali e il passaggio dei camion dell'Ama dovrebbe forse essere più frequente. Analoga situazione in via Carlo Alberto, quartiere Esquilino, dove venerdì scorso dopo le ore 23 c'erano più di dieci scatoloni di cartone gettati accanto ai cassonetti e ricoperti da altrettanti sacchi di rifiuti abbandonati in mezzo alla strada. Scene di ordinario degrado notturno che si ripetono anche in via Bertoloni, quartiere Parioli, ma anche in pieno centro: in via Quattro Fontane e a pochi metri da piazza del Parlamento, ad esempio, i turisti di notte passeggiano tra sacchi dei rifiuti non raccolti.Ma anche in pieno giorno la situazione è vergognosa. In via Caterina Usai, nel quartiere periferico di Ponte di Nona, c'è una vera e propria discarica a cielo aperto: accanto ai cassonetti verdi, infatti, sono stati abbandonati (e mai raccolti) divani e frigoriferi. In via Tiburtina, invece, i sacchi dei rifiuti costeggiano la carreggiata, così come in via dell'Acqua Vergine (zona CollatinaLa Rustica). Scatoloni ammucchiati tra i cassonetti e i marciapiedi, invece, sono la regola in via Val Chisone (quartiere Montesacro), dove i secchi della raccolta differenziata non vengono svuotati quotidianamente.
29/10/10 "Cassonetti pieni e strade sporche ecco la città della spazzatura"
Cassonetti sempre pieni, marciapiedi diventati discariche a cielo aperto, flop della differenziata. Le promesse di Alemanno: "A fine 2008 avremo un sensibile miglioramento riguardo alla pulizia". Proteste di cittadini e associazioni: "L'Ama deve garantire standard adeguati"di LAURA MARI
Sporca. È l'aggettivo che con più facilità indica la Capitale per quanti, sia di notte che di giorno, passeggiano nelle strade del centro o della periferia. Senza distinzioni tra quartieri residenziali e non, l'immagine è sempre la stessa: cassonetti della spazzatura indifferenziata colmi di rifiuti non raccolti da giorni, sacchi abbandonati nei vicoli e persino vecchi elettrodomestici accatastati accanto ai secchi dei quartieri più periferici. Ogni zona, insomma, ha il suo angolo del degrado che in realtà spesso assomiglia ad una vera e propria zona franca del decoro e della pulizia.In via Antonio Serra, quartiere Fleming, i rifiuti depositati nei cassonetti neri arrivano spesso a creare un cumulo di sporcizia che coprono persino la targa di marmo con il nome della strada. Evidentemente, il numero dei cassonetti non è sufficiente per la quantità di rifiuti gettati da residenti e attività commerciali e il passaggio dei camion dell'Ama dovrebbe forse essere più frequente. Analoga situazione in via Carlo Alberto, quartiere Esquilino, dove venerdì scorso dopo le ore 23 c'erano più di dieci scatoloni di cartone gettati accanto ai cassonetti e ricoperti da altrettanti sacchi di rifiuti abbandonati in mezzo alla strada. Scene di ordinario degrado notturno che si ripetono anche in via Bertoloni, quartiere Parioli, ma anche in pieno centro: in via Quattro Fontane e a pochi metri da piazza del Parlamento, ad esempio, i turisti di notte passeggiano tra sacchi dei rifiuti non raccolti.Ma anche in pieno giorno la situazione è vergognosa. In via Caterina Usai, nel quartiere periferico di Ponte di Nona, c'è una vera e propria discarica a cielo aperto: accanto ai cassonetti verdi, infatti, sono stati abbandonati (e mai raccolti) divani e frigoriferi. In via Tiburtina, invece, i sacchi dei rifiuti costeggiano la carreggiata, così come in via dell'Acqua Vergine (zona CollatinaLa Rustica). Scatoloni ammucchiati tra i cassonetti e i marciapiedi, invece, sono la regola in via Val Chisone (quartiere Montesacro), dove i secchi della raccolta differenziata non vengono svuotati quotidianamente.
Fonte:repubblica.it
Sporca. È l'aggettivo che con più facilità indica la Capitale per quanti, sia di notte che di giorno, passeggiano nelle strade del centro o della periferia. Senza distinzioni tra quartieri residenziali e non, l'immagine è sempre la stessa: cassonetti della spazzatura indifferenziata colmi di rifiuti non raccolti da giorni, sacchi abbandonati nei vicoli e persino vecchi elettrodomestici accatastati accanto ai secchi dei quartieri più periferici. Ogni zona, insomma, ha il suo angolo del degrado che in realtà spesso assomiglia ad una vera e propria zona franca del decoro e della pulizia.In via Antonio Serra, quartiere Fleming, i rifiuti depositati nei cassonetti neri arrivano spesso a creare un cumulo di sporcizia che coprono persino la targa di marmo con il nome della strada. Evidentemente, il numero dei cassonetti non è sufficiente per la quantità di rifiuti gettati da residenti e attività commerciali e il passaggio dei camion dell'Ama dovrebbe forse essere più frequente. Analoga situazione in via Carlo Alberto, quartiere Esquilino, dove venerdì scorso dopo le ore 23 c'erano più di dieci scatoloni di cartone gettati accanto ai cassonetti e ricoperti da altrettanti sacchi di rifiuti abbandonati in mezzo alla strada. Scene di ordinario degrado notturno che si ripetono anche in via Bertoloni, quartiere Parioli, ma anche in pieno centro: in via Quattro Fontane e a pochi metri da piazza del Parlamento, ad esempio, i turisti di notte passeggiano tra sacchi dei rifiuti non raccolti.Ma anche in pieno giorno la situazione è vergognosa. In via Caterina Usai, nel quartiere periferico di Ponte di Nona, c'è una vera e propria discarica a cielo aperto: accanto ai cassonetti verdi, infatti, sono stati abbandonati (e mai raccolti) divani e frigoriferi. In via Tiburtina, invece, i sacchi dei rifiuti costeggiano la carreggiata, così come in via dell'Acqua Vergine (zona CollatinaLa Rustica). Scatoloni ammucchiati tra i cassonetti e i marciapiedi, invece, sono la regola in via Val Chisone (quartiere Montesacro), dove i secchi della raccolta differenziata non vengono svuotati quotidianamente.
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