Una presenza silenziosa, ma sempre più significativa nella realtà multietnica della capitale. E con cui spesso, a causa delle barriere linguistiche, la comunicazione resta difficile. È la comunità di origine cinese - circa 10mila i residenti a Roma secondo l'ultima rilevazione Istat. Sono dedicati a loro i due volumi della Caritas romana presentati nei giorni scorsi nell'ambito della rassegna "Capitale solidale".
"Le parole della salute", curato da Alessandro Listuzzi, è un glossario medico con oltre 7mila parole utili per la diagnosi e la cura. "È uno strumento unico nel suo genere perché costruito di dieci anni di esperienza sul campo - spiega Salvatore Geraci, responsabile dell'Area sanitaria della Caritas romana -. Abbiamo cominciato ad aiutarci, nelle nostre visite al poliambulatorio di via Marsala, con qualche parola scritta su un foglio dattiloscritto, poi fotocopie che ci passavamo di mano in mano". Il risultato finale è il glossario bilingue, costruito in modo da essere utilizzabile anche in fai da te dal personale medico che ignora i rudimenti del cinese. E infatti, continua Geraci, "abbiamo ricevuto richieste da Asl di tutta Italia".
Il libro, pubblicato da Lombar Key, sarà in libreria da febbraio ma è disponibile subito presso la casa editrice. "Una porta aperta - La salute come occasione d'incontro con la comunità cinese" è il titolo del secondo volume, che si può richiedere gratuitamente presso il poliambulatorio di via Marsala. Curato da Geraci con Bianca Maisano, missionaria laica scalabriniana che lo ha diretto per 12 anni, mescola cronache e racconti di fantasia, saggi storici e una riflessione sui percorsi dell'accoglienza. Un libro che punta ad essere "non semplice cronaca di un'esperienza - spiega il direttore della Caritas romana, monsignor Enrico Feroci - ma invito a vedere nell'altro una persona da incontrare".
Il Lazio è la sesta regione d'Italia per la presenza d'immigrati nati in Cina: 12.634 a fine 2009, quasi per il 50% donne. E proprio i dati di ventisette anni di accessi al poliambulatorio di termini dedicato ai pazienti stranieri danno la misura di una repentina evoluzione. Se infatti a lungo i cinesi hanno rappresentato uno sparuto 0,2% sul totale dei pazienti, negli ultimi anni hanno compiuto un forte balzo in avanti attestandosi sul 9% delle presenze, ormai stabilmente secondi solo ai cittadini romeni. La loro tendenza a ripresentarsi nel tempo, spiegano dalla Caritas, oltre a dimostrare fiducia nella struttura, "è sintomo della difficoltà ad accedere ad altri servizi sanitari". Per barriere che spesso cominciano dalla reciproca diffidenza.
Sono 1.140 i cinesi visitati in via Marsala negli ultimi 5 anni, soprattutto donne (62%), e giovani tra i 26 i 40 anni. Pochissimi gli anziani: appena 2,4% gli over 56. A colpire secondo i ricercatori Caritas è la "crescente fragilità giuridica" della comunità, visto che neanche il 20% dei pazienti ha il permesso di soggiorno, benché la maggioranza sia inserita nel mondo del lavoro, perlopiù nella ristorazione e nei servizi alle famiglie. Non è tutto. Proprio le difficoltà linguistiche si confermano la barriera principale per l'accesso ai servizi: il 60% ignora l'italiano e solo il 4,6% lo padroneggia abbastanza per farsi capire. Info: poliambulatorio Caritas via Marsala 97 - tel. 06.4463282.
Si intitola "Il potere di un timbro rosso in mano agli uomini" e descrive un futuro in cui la paura dell'altro porta a creare confini sempre più limitati ed assurdi. È il racconto, scritto da Lorenza Pacini del liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano, che si è aggiudicato la quarta edizione di "La scrittura non va in esilio", concorso letterario per le scuole promosso dal Centro Astalli e dedicato ai temi dell'asilo, della xenofobia, del dialogo interreligioso e interculturale. Alla premiazione, venerdì, di fronte a settecento studenti delle superiori, interverranno Ascanio Celestini e Valerio Mastandrea, oltre padre Giovanni la Manna, presidente del Centro Astalli, e a Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr. Presenta Giovanni Anversa. I vincitori riceveranno in premio delle valigie di libri, mentre il primo premio consisterà nella trasformazione in un "corto" del racconto vincitore. Appuntamento alle 10.30 all'auditorium Massimo, via Massimiliano Massimo 1.
Fonte:larepubblica.it
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