Il Capodanno Cinese 2008 all’Esquilino

Nel calendario cinese ogni anno è simboleggiato da un animale: gli animali sono dodici ed ognuno è associato ad un elemento naturale. Il 2008 è l’anno del topo di fuoco, simbolo della capacità riproduttiva e della fortuna. Il capodanno cinese, detto anche Chunjie (festa di primavera) o festa di Guo Nian, coincide con l'inizio del calendario lunare dopo il solstizio d'inverno e, per gli occidentali, cade tra gennaio e febbraio, nello stesso periodo del carnevale italiano. È una festa dedicata alla famiglia e tutti tornano a casa in tempo per i laboriosi preparativi: un’accuratissima pulizia della casa, la preparazione dei cibi tradizionali e le decorazioni da appendere. Si comincia a festeggiare dal giorno precedente al capodanno e si conclude con la spettacolare “Festa delle Lanterne”, che cade 15 giorni dopo.

Sabato 9 e domenica 10 febbraio il Rione Esquilino è stato teatro dei festeggiamenti del Capodanno – promosso e finanziato dalla Comunità Cinese di Roma con il supporto organizzativo del Progetto Mediazione Sociale – e ciò che molti hanno potuto osservare, passando da Piazza Vittorio, è stata l’allegra partecipazione di migliaia di cittadini di diverse nazionalità e la risonanza che l’evento ha avuto sui media.

Nei due giorni, tutto ciò che è avvenuto ha avuto il sapore di un incontro armonico. La danza del drago e del leone è stato il saluto e l’augurio che la comunità cinese di Roma ha fatto ai romani; i canti, le danze e le performances sportive di bambini e giovani di diverse culture hanno dimostrato quanto l’arte e lo sport – linguaggi universali – possa annullare confini e barriere, le testimonianze dei rappresentanti delle istituzioni – italiane e cinesi – hanno sottolineato quanto l’integrazione debba necessariamente passare attraverso il dialogo, la conoscenza e lo scambio tra culture.

Anche la stampa, cinese ed italiana, ha colto il messaggio più profondo di questa iniziativa: i processi di promozione interculturale si attivano attraverso una condivisione ed una “impollinazione reciproca” basata su legami di fiducia, coesione sociale e ricerca comune di una sempre migliore qualità della vita sociale.

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