Fonte:repubblica.it
21/05/10 "Gli insegnanti: "Nelle classi come in trincea"
"Abbiamo ripreso una studentessa per come vestiva e siamo stati minacciati". Allarme e preoccupazione tra i professori della media Guttuso, dopo l'aggressione a un'insegnante da parte della madre di una alunna che era stata ripresa. Il preside: "Provvedimenti? Dobbiamo ancora valutare cos´è successo"
Ci sentiamo abbandonati, disarmati e abbandonati». Parla con un filo di voce uno degli insegnanti della scuola media Renato Guttuso, in via Marino Fasan all´estrema periferia di Ostia dove una professoressa è stata minacciata e insultata dai familiari di un´allieva che aveva rimproverato. «Quello che è accaduto alla nostra collega non mi meraviglia – dice il prof - è solo uno degli ultimi episodi. Noi cerchiamo e vogliamo istruire e guidare i nostri ragazzi, ma sempre più spesso è l´ambiente in cui vivono che dà loro il cattivo esempio. Diventa molto più difficile intervenire. Insegnare in queste condizioni diventa impossibile. Facciamo quello che possiamo». L´aria è tesa all´interno dell´istituto che si trova proprio alle spalle dell´Idroscalo, la zona in cui fu ucciso Pier Paolo Pasolini fatta di baracche, poveri edifici, solo in parte bonificati qualche mese fa. Intorno alla scuola invece ci sono tante palazzine di cemento, non ci sono spazi pubblici per i ragazzi. Nessun luogo di incontro nella "periferia della periferia" come l´ha definita ieri un ragazzino che frequenta lo stesso istituto «questa è una zona dove si imparano prima le regole della strada e poi quelle della scuola».C´è apprensione e paura tra i docenti della Guttuso: «Lavoro con i ragazzi del litorale dal 1990», spiega un´insegnante di seconda media, «e anche se ho avuto tante soddisfazioni mi sono trovata davanti situazioni spiacevoli. Ero con una collega quando ho ripreso una ragazza perché i pantaloni che indossava non erano adeguati. Abbiamo preso da parte l´alunna durante la ricreazione e le abbiamo detto che non poteva venire a lezione vestita in quel modo. Il giorno dopo la madre è venuta a cercare me e la mia collega. Prima ci ha aggredito verbalmente accusandoci di aver emarginato la figlia, di averla offesa senza motivo, e poi ha iniziato a insultarci». La prof si ferma e poi, turbata, riprende: «La situazione non è degenerata grazie all´intervento di altri colleghi che erano lì e hanno allontanato la donna. Ci siamo spaventate soprattutto perché continuava a ripeterci che ci avrebbe "mandato" il marito, siamo state costrette, per tutelarci, a denunciarla».Il dirigente scolastico, Lamberto Menenti deve correre ai ripari: «Siamo preoccupati per questa storia ma dobbiamo prima capire bene cosa è accaduto. Per ora ho parlato brevemente con l´insegnante, e comunque non parlerei di aggressione anche se siamo consapevoli che la situazione della scuola non è facile. Ad ogni modo quello che è accaduto qui poteva accadere ovunque. Io lavoro in questo istituto da appena un anno e in questo periodo non ho mai saputo di altri episodi analoghi. Per questo cercheremo di valutare i fatti prima di prendere delle decisioni».
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