Cresce il disagio sociale nelle stazioni. "Grido di allarme al Sud per i minori"
Aumentano le persone senza fissa dimora che si rivolgono agli help
center delle stazioni italiane: sono stati 31.702 nel 2014 (il 26 per cento in
più rispetto all’anno precedente), un numero che corrisponde a circa due terzi
di tutti i senza dimora censiti dall'Istat nel nostro paese. Di questi 17.184
sono nuovi utenti (il 43 per cento in più rispetto al 2013). Lo dice il rapporto
dell’Osservatorio nazionale sul disagio e sulla solidarietà nelle stazioni
italiane (Onds), presentato oggi a Roma, nella sede di Ferrovie
dello Stato .
“Sono numeri allarmanti che sottolineano un aumento
preoccupante della povertà e del disagio sociale - sottolinea Alessandro
Radicchi, direttore di Onds – è difficile avere dati sulle persone senza
fissa dimora, così come è difficile inquadrare il tema della povertà estrema.
Ma il nostro è un osservatorio privilegiato – spiega – l’hardware sono i nostri
operatori e il software, Anthology, è un sistema di monitoraggio creato per
l’attività dei nostri centri. Ee dal 1 agosto diventerà lo strumento ufficiale
per censire le persone senza dimora di Roma Capitale. Una sorta di antologia
condivisa per poter dire quali persone abbiamo davanti. Di certo il rapporto
dice che c’è un aumento preoccupante: 31.702 nel 2014 corrispondono al 26 per
cento in più di utenti, ma va anche ricordato che ci sono stati 330 mila
interventi a bassa soglia, che riguardano le persone che non si fanno
registrare, ma che come utenti anonimi si rivolgono a noi per chiedere un
panino o di potersi fare una doccia”.
Secondo il rapporto in tutto sono state 470.822 le azioni sociali,
cioè gli interventi a favore di persone senza dimora,che si sono rivolte ai
centri e che però vogliono rimanere anonime: il numero più alto è stato
registrato al Sud e in particolare nelle stazioni di Catania, Messina e Bari.
“Dal Sud il grido più allarmante che ci arriva è quello che riguarda i
minori – spiega Radicchi – . In particolare rispetto al modo in cui vengono
accolti e trattati quelli che stanno sbarcando a Messina, Catania e Reggio
Calabria. Minori non accompagnati che si rivolgono agli help center e poi
scappana, findendo il più delle volte in giri illegali. E’ necessaria
un’organizzazione formale dell’intervento in sinergia con le istituzioni che al
Sud si appoggiano al Terzo settore. La situazione è davvero grave, perché
quando il minore sfugge dopo aver chiesto aiuto, o devia nella prostituzione o
nello spaccio e nella malavita. Questi ragazzi vanno via perché vengono
intercettati meglio dalla malavita che dalle istituzioni. E’ gravissimo”.
Secondo i dati sono in aumento anche le donne che si rivolgono
agli sportelli di aiuto nelle stazioni ferroviarie. Se nel 2013 rappresentavano
il 20 per cento dell’utenza ora sono arrivate al 26 per cento. “L’aumento di
sei punti percentuali ci fa capire come nelle famiglie in difficoltà sono le
donne le prime ad attivarsi e a farsi carico della situazione – spiega Radicchi
-. Molte di loro denunciano anche maltrattamenti e violenze”. Il direttore
dell’Osservatorio sottolinea inoltre che nel 2014 crescono anche i giovani tra
i 18 e i 40 anni che chiedono aiuto: in particolare i giovani migranti, che
transitano nel nostro paese per raggiungere il Nord Europa.
Il 72 per cento dell’utenza generale degli help center è infatti
composta da stranieri: il 50 per cento sono extracomunitari e il 23 per cento
comunitari, nel restante 25 per cento dei casi si tratta di italiani. “Il
fenomeno nuovo che stiamo riscontrando è quello di una tensione tra vecchi
utenti e nuovi utenti migranti – sottolinea – una sorta di lotta tra poveri,
alimentata dalla campagna mediatica che si sta facendo sugli immigrati. Anche
tra i senza dimora c’è chi pensa che abbiano più privilegi: è chiaro che questo
tema, che prima era sfruttato economicamente, e ora viene sfruttato politicamente,
alimenta tensioni sociali in ogni strato della popolazione”.
L'Osservatorio sottolinea che sono state oltre 29mila le ore
totali effettive di apertura dei 14 help center delle stazioni: in tutto le ore
lavorate dagli operatori hanno superato il milione per un valore economico
dell’intervento sociale pari a 23.104715. Lo studio contiene anche un focus sulla
situazione della stazione Termini di Roma: qui nel 2014 i nuovi utenti sono
aumentati del 58 per cento, e sono stati 1722. Dal primo gennaio 2015 all'help
center ci sono state 19.300 richieste d’aiuto, che hanno riguardato 2700
persone, di cui 650 italiani, 1600 sono stati, invece, i nuovi utenti. Inoltre
nel corso del 2014 il centro Binario 95 ha accolto e inserito ogni mese in
media 30 persone diverse, di queste due sono state inserite stabilmente nella
redazione di "Shaker, pensieri senza dimora", che ha sede proprio
nelle stessa struttura. © Copyright Redattore Sociale
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